Liquido freddo scorre nel braccio.
D'intorno sordo dolore.
Occhi carichi di sofferenza.
Vaga la mente, in tortuosi meandri d'una vita che par effimera.
Quanto fallace la macchina uomo. Ha un guizzo come stella cadente, poi declina inesorabilmente.
Dura un'attimo, un guardar a finestrino d'un treno.
Il tuo sguardo l'apprensione trabocca.
Ma son quell'occhi che danno carica all'animo mio.