Acquistabile solo su Amazon
Sotto alcune delle poesie del libro, altre nella parte principale del blog:
Voglio averti
Sento il
bisogno di sentirti vicina.
Di sentire la tua presenza, il tuo calore.
Voglio sentire il tuo profumo.
Voglio toccare la tua pelle.
Voglio baciare la tua bocca.
Voglio sentire il tuo corpo contro il mio.
Voglio sentir fremere il tuo corpo.
Respirare la tua aria.
Voglio... Averti!
Di sentire la tua presenza, il tuo calore.
Voglio sentire il tuo profumo.
Voglio toccare la tua pelle.
Voglio baciare la tua bocca.
Voglio sentire il tuo corpo contro il mio.
Voglio sentir fremere il tuo corpo.
Respirare la tua aria.
Voglio... Averti!
Uggiosa alba
Uggiosa alba,
ovattata da intensa foschia.
Scorre una
goccia di rugiada lungo la foglia, si stacca come fosse una lacrima.
Rumori di vita
arrivano tenui, smorzati, come fossero in un luogo lontano.
Un pensiero si
affaccia, mentre un tenue raggio di sole, buca le biancastre coltri che coprono
il cielo.
Un pensiero
rivolto ad un sorriso.
Un sorriso che
illumina e sa di vita.
L'Alba
L’orizzonte
montuoso e oscuro, tosto si illumina con dapprima tenui raggi di un pallido
sole.
Sale
prorompente l’aureo disco, man mano più grande e forte.
Spande i
suoi raggi sulle cime dei monti.
Ricopre
le vette con luce dorata.
Scivolando
lento e inesorabile verso valle, come un manto, una coperta che tirata si
allunga.
Si
illumina il mondo, si risvegliano i sensi, riprende la vita.
Un nuovo
giorno è sorto.
Un altro
giorno per sentirti vicina.
Un altro
giorno per amarti.
Arcanum
Acquistabile solo su Amazon
Un racconto, tendenzialmente per ragazzi, ambientato nell'anno 734 dalla fondazione di Roma., ovvero l'anno 19 d.c.le peripezie di un rampollo della nota famiglia dei Ciceri, discendente di Cicerone l'oratore.
Ambientato in quello che oggi è il cuore della ciociaria, in una delle storiche proprietà della famiglia in questione.
Uno stralcio:
Capitolo
I
Anno
734 ad urbe condita ( 19 a.c.), none di Novembre.
Un giovane ragazzo si sveglia da un sonno profondo e ristoratore. Apre
gli occhi e riconosce l’ambiente familiare e confortevole del suo cubicolo. Scende dal torus e il contatto dei piedi nudi con il pavimento lo scuote.
Si lava il viso con l’acqua di un
catino e poi indossa una tunica bianca con il laticlavio, come in uso per gli adolescenti nati liberi. Scappa
fuori, scivola nel peristilio, stando
ben attento a non farsi vedere da Temistofle, il suo terribile pedagogo.
Attraversa le fauces della villa e s’immerge in una giornata limpida e
soleggiata. L’aria è tiepida nonostante sia ormai autunno inoltrato. Con lo
sguardo spazia sulla valle ancora ricoperta da una debole nebbia mattutina,
come un soffice manto ovattato che gli si stende dinanzi, delimitata da monte Piccolo e monte Grande.
A un tratto si sente chiamare.
<Padroncino Caio! >
E’ Lucius il procurator della villa. <Padroncino, ben alzato, v’informo che
questa mattina vi hanno cercato, all’ora seconda.><Chi era?>
< Valerio, Valerio Pollione.>
<Ha! E’ tornato finalmente e cosa
ti ha detto?>
<Mi ha chiesto di riferirvi che vi
aspetta alla quarta ora al solito posto.><Bene, grazie Lucius, torna pure
alle tue incombenze.>
<Era ora che Valerio tornasse da
Roma>. Pensa tra se. <Doveva star via solo due nundinae, ma alla fine è mancato un intero mese. Ora lo raggiungo
allo Stagno.>
S'incammina con passo svelto dirigendosi a meridione. Attraversa i campi coltivati,
quasi ignorato dai numerosi schiavi rurali che con il capo chino lavorano la
terra, sotto lo sguardo truce e attento di nerboruti sorveglianti.
A meno di un miglio, ai piedi di un
piccolo monte interamente ricoperto di vegetazione, lungo la via che
attraversando il valico tra monte Piccolo
e monte Grande si ricongiunge alla
via Latina, si trova quello che chiamano semplicemente “lo stagno”, una piccola
pozza d’acqua d’origine pluviale, che nei mesi estivi sparisce, lasciando il
posto a sterpaglie ingiallite e canne.
Qui al riparo di due grosse querce, una
piccola capanna fatta di legno con il tetto di canne intrecciate serve da
rifugio per i due ragazzi.
Un ottimo punto di partenza per le
loro avventure esplorative.
Caio entra nella piccola costruzione
che non misura più di dieci piedi per lato.
All’interno un ragazzo di circa
quattordici anni, con capelli scuri tagliati corti a uso romano, un viso ampio
con lineamenti marcati, un fisico robusto e carnagione arrossata dal sole, è
seduto in terra e sbocconcella un pezzo di pane. Appena vede Caio esclama:
<Ha! Sei arrivato finalmente Cai!>
< Eccomi! Allora dimmi cosa ti è
sembrato dell’urbe?>
<Non te la puoi neanche
immaginare> esclama Val e continua: <Una cosa fantastica. E’…
grandissima; non se ne vede la fine. Poi, la gente, mamma mia quanta gente. E’
una confusione incredibile, un caleidoscopio di razze e di colori, un vociare
assordante, statue e monumenti dovunque, vie strette e tortuose che si diramano
come una ragnatela, formando un labirinto dove basta poco per perdersi.
<Avrei voluto esserci. Mio padre
ogni volta inventa una scusa nuova per non portarmi con lui. Non mi vuole tra i
piedi, per stare da solo con Lucrezia, la sua nuova amante. Su racconta! Dimmi
quello che hai visto.>
<Purtroppo non ho potuto vedere
granché. Eravamo ospiti di un amico di mio padre. Di solito mi toccava rimanere
chiuso nella sua domus. Ho potuto
vedere il Tempio di Giove Ottimo Massimo. Veramente maestoso. Ho visto un
combattimento tra due gladiatori, un Mirmillone
e un Reziario.><Accidenti!>Esclama
Cai.<Sì, uno spettacolo grandioso. Il giorno che siamo arrivati, inoltre, ci
siamo fermati in una popina, dove due
lupae se le sono date di santa
ragione per contendersi un cliente, uno spettacolo incredibile. Volavano
capelli e vestiti dovunque.>.....
L'Anima Scritta
Acquistabile solo su Amazon!
Sotto alcune delle poesie del libro, altre nella parte principale del blog:
Luna
Luna che ci scopri in riva
ad un lago e la tua luce sull'acqua riflette fino a noi.
Luna che di lassù guardi
noi qui giù, abbracciati stretti stretti.
Luna che col tuo chiaror
illumini la nostra notte.
Luna che sei testimone di
tanta passione, illumini i suoi occhi, scolpisci il suo viso, copri il suo
corpo con un manto perlato.
Luna, che incornici un
appassionato bacio, che risplendi su un amplesso d’amore.
Luna, magica luna che
tieni unite le nostre anime.
Cielo negli occhi
I miei occhi fissi dentro i tuoi.
Mi perdo in quel loro cielo terso
e senza fine.
Intensa è l’emozione che sgorga dall’anima che trovo
dentro la luce del tuo sguardo.
Una abisso sfolgorante dove la
mia anima si incontra con la tua e si fondono in un oceano di passione.
Labbra
Il vento scompiglia i tuoi
capelli, aprendoli ai raggi del sole,
riflessi dorati li illuminano.
Seguo le linee del tuo viso, resto abbagliato dal tuo
sorriso.
Contemplo quelle piccole pieghe
ai lati della tua bocca e mi sciolgo in tenerezza.
Distinto ti prendo il volto tra
le mani e un delicato bacio prima sugli angoli della bocca, poi sulle tue
labbra di rosa.
Compassione
Intorno a te dovunque volgi lo
sguardo vedi ...sofferenza.
Cori di dolore assalgono le tue
orecchie.
Degrado, pura sofferenza, misti a grande solitudine
impregnano l’aria.
Il tuo cuore si stringe, palpita,
non sa resistere.
Fai tua la sofferenza di chi ti
circonda.
Cerchi di portar sollievo, se pur
solo con un sorriso o una parola di conforto.
Ti prodighi per assister chi ne
bisogna. Non ti dai pace, non ti dai tregua. Fin quasi allo sfinimento.
Ma il tutto è solo una goccia
nell’oceano di dolore.
Cingo il
tuo corpo
Cingo il tuo corpo tra le braccia, in una stretta che tenera e forte, forte da far mancare il respiro.
Cingo il tuo corpo tra le braccia, in una stretta che tenera e forte, forte da far mancare il respiro.
Come a voler
diventare tutt’uno.
Fino a sentire
il tuo battito.
Forte un
abbraccio che il cuore riscalda, che i pensieri arresta, che l’anima acquieta.
Lacrime
Carezzo lievemente il tuo viso, mentre lacrime ne rigano le guance.
Carezzo lievemente il tuo viso, mentre lacrime ne rigano le guance.
Lacrime che
asciugo con un bacio.
Bacio che poi
poggio sulle tue labbra, lieve, delicato, dolce, possente!
Lascia che ti stringa
Lascia che ti stringa in un abbraccio.
Lascia che ti stringa forte a me.
Lasciami sentire il tuo profumo.
Lasciami sentire il tuo calore.
Lascia che io ti trasmetta la mia emozione.
Lascia che ti faccia sentir la mia passione.
Ti stringo forte, ti tolgo il fiato. Stringo il tuo corpo ma tra le braccia ho la tua anima.
Lascia che ti stringa in un abbraccio.
Lascia che ti stringa forte a me.
Lasciami sentire il tuo profumo.
Lasciami sentire il tuo calore.
Lascia che io ti trasmetta la mia emozione.
Lascia che ti faccia sentir la mia passione.
Ti stringo forte, ti tolgo il fiato. Stringo il tuo corpo ma tra le braccia ho la tua anima.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per avermi dedicato un po del tuo tempo!